CONFCOMMERCIO, ECCO IL NUOVO LOGO

 

A sedici anni dall’ultimo “restyling” e proprio nell’anno in cui celebra i suoi ottant’anni di vita, Confcommercio rinnova e valorizza la sua identità: è stato presentato a Roma il nuovo logo istituzionale della Confederazione che segna l’avvio di una fase di rinnovamento, con l’obiettivo di valorizzare il suo ruolo e il suo percorso nell’economia e nella società italiana. La nuova identità visiva, che contempla anche un nuova denominazione, rispecchia la scelta di adottare un linguaggio più moderno, immediato e riconoscibile e più vicino alle nuove generazioni di imprenditori, senza rinunciare ai propri valori fondanti.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha illustrato le motivazioni alla base del rebranding: “Siamo stati concreti nella quotidianità, ma con lo sguardo presbite di chi sa che il futuro è sempre dietro l’angolo. Il nuovo logo, lineare, essenziale, moderno, non è solo un esercizio estetico: è il segno visibile di una grande Organizzazione che traguarda il domani senza perdere le sue radici e cerca di essere ancora più riconoscibile, leggibile, innovativa”.

La nostra storia

Confcommercio nasce a Roma il 29 aprile 1945, dopo due importanti convegni preparatori tenuti a Napoli e Reggio Calabria nei mesi precedenti. Alla sua costituzione la Confederazione si presenta come organo di collegamento delle associazioni aderenti, inizialmente 38 tra provinciali e nazionali, quasi tutte del Centro-Sud. Il processo di unificazione con le associazioni del Nord, guidato da Amato Festi, porterà nel 1946 alla piena adesione anche delle realtà settentrionali e alla successiva elezione dello stesso Festi come primo presidente. I primi anni sono dedicati alla ricostruzione postbellica, alla moralizzazione della categoria e al consolidamento della rappresentanza del commercio, con l’ingresso di nuove associazioni e una crescente attenzione alla disciplina delle attività commerciali, alla normalizzazione dei mercati e all’apertura verso l’estero.

Nel corso dei decenni successivi Confcommercio cresce come organizzazione politico–sindacale del terziario, ampliando il proprio ruolo con le presidenze di Giovanni Maria Solari, Sergio Casaltoli Giuseppe Orlando. La lunga presidenza Orlando (1971-1986) segna l’evoluzione verso la rappresentanza del commercio, del turismo e dei servizi. A partire dal 1987, con Francesco Colucci, la Confederazione promuove il terziario come motore di sviluppo e opponendosi a liberalizzazioni ritenute dannose per la rete distributiva. Con Sergio Billè (1995-2005) Confcommercio consolida il proprio ruolo pubblico.

Dal 2006 la presidenza di Carlo Sangalli inaugura una fase orientata alla trasparenza, alla riforma statutaria e alla modernizzazione dell’organizzazione, con una crescente attenzione al ruolo delle imprese nei processi di innovazione, digitalizzazione e trasformazione economica del Paese. I mandati successivi spingono Confcommercio verso un modello di rappresentanza sempre più strutturato, capace di rispondere ai cambiamenti tecnologici e sociali e di sostenere il sistema imprenditoriale italiano nelle sfide della crescita, della sostenibilità e dell’evoluzione delle città.

 

Fonte: Confcommercio.it