LA CUCINA ITALIANA È PATRIMONIO UNESCO

 

La cucina italiana è entrata  ufficialmente nella lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il Comitato intergovernativo dell’organizzazione, riunito a Nuova Delhi, ha infatti approvato il 10 dicembre scorso l’iscrizione della candidatura della ‘Cucina italiana fra sostenibilità e diversità bio-culturale’, confermando la valutazione preliminare positiva dello scorso novembre.

La candidatura mirava a promuovere principi e valori  tipici della tradizione italiana, come il contrasto allo spreco  alimentare e la riduzione del consumo di risorse. La decisione segna  una svolta nella storia dei riconoscimenti gastronomici dell’Unesco: è la prima volta che viene premiata una tradizione culinaria nella sua  globalità, superando l’approccio adottato in passato, incentrato su  singole pratiche o tecniche.

Con l’ingresso della cucina italiana salgono a 20 gli elementi italiani iscritti nella Lista del patrimonio immateriale, che comprende circa 800 elementi in 150 Paesi. Tra i precedenti riconoscimenti Unesco già attribuiti all’Italia figurano la Dieta Mediterranea (2013, bene transnazionale), la Vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’Arte del pizzaiuolo napoletano (2017) e la Cerca e cavatura del tartufo (2021). Considerata un modello di inclusività e sostenibilità, la cucina italiana viene valorizzata come pratica quotidiana capace di unire comunità diverse, tutelare la biodiversità, ridurre gli sprechi e riflettere la ricchezza culturale dei territori.

Sangalli: “risultato straordinario che appartiene all’intero Paese”

“Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’umanità è un risultato straordinario che appartiene all’intero Paese e che valorizza un tratto profondo della nostra identità culturale e sociale. È un riconoscimento che permette al sistema Italia nel complesso – ma soprattutto nel turismo – di essere più competitivo sui mercati esteri e, allo stesso tempo, afferma il ruolo e il valore sociale di un comparto che rappresenta una componente fondamentale del Sense of Italy e dell’attrattività del Paese. Questo traguardo rafforza un ecosistema economico fatto di imprese, professionalità e filiere che generano sviluppo e occupazione. Un patrimonio vivo che, con questo riconoscimento, ci incoraggia a investire ancora di più nella qualità, nella sostenibilità e nella tutela delle nostre tradizioni, fondamentali per costruire il futuro del Paese”: così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

 

Fipe: “un successo di popolo”

Fipe Confcommercio esprime grande soddisfazione per “un risultato straordinario che conferma come l’Italia sia riuscita a portare a livello mondiale i valori fondanti della propria cultura gastronomica”. È “un traguardo di cui esser fieri perché è l’affermazione globale della cucina italiana come custode di un modello universale di convivialità, identità e consapevolezza civile”.

La candidatura, sostenuta e promossa anche da Fipe, è “il risultato di un impegno di sistema che ha visto il fondamentale coinvolgimento delle istituzioni (Ministero Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Ministero della Cultura e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ANCI e di numerosi altri enti) insieme ad altre espressioni della società civile, associazioni, cittadini, imprenditori”.

La Federazione ha promosso e sostenuto la candidatura con numerose iniziative, l’ultima delle quali la campagna avviata lo scorso 18 novembre e conclusasi proprio il 20 dicembre, che ha coinvolto oltre 10mila ristoranti in Italia e all’estero, proponendo piatti dedicati alla valorizzazione del patrimonio gastronomico nazionale e coinvolgendo direttamente i territori nella celebrazione di questa eccellenza.

“Il riconoscimento della cucina italiana patrimonio dell’umanità è un risultato straordinario, frutto di un’azione di sistema coordinata dal Masaf e dagli altri enti istituzionali coinvolti a cui va il nostro ringraziamento e la riconoscenza dell’intero comparto. Auspichiamo che questo risultato rappresenti una best practice per il futuro, perché testimonia come l’Italia sia in grado di fare rete per raggiungere ambiziosi obiettivi”, ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio“Questo riconoscimento testimonia come l’intero sistema economico-produttivo espressione della cucina italiana non sia solo un’attività economica, ma un condensato di valori, che identifica un modello culturale e stili di vita, capaci di coniugare qualità, biodiversità, stagionalità, testimonianza di una tradizione depositaria di valori culturali universali che unisce generazioni ed esperienze familiari, locali e globali”, ha concluso.

La prossima Giornata della Ristorazione, un’iniziativa che dal 2023 celebra i valori dell’ospitalità, dell’accoglienza, della cura e del rispetto per il territorio, sarà l’occasione per celebrare un traguardo che genera una dimensione di edificazione identitaria, di superamento dei confini e delle barriere, di dialogo tra persone, luoghi e tempi, generando un patrimonio collettivo che appartiene al Paese.

 

Fonte: Confcommercio.it