IL CORRETTO TRATTAMENTO DEI BUONI SPESA
È sempre più frequente che i clienti per i regali di Natale chiedano agli esercenti l’emissione di buoni spesa, ossia dei voucher da utilizzare a titolo di pagamento di acquisti futuri.
Tali buoni, più correttamente definiti “buoni-corrispettivo” possono essere:
- emessi in forma cartacea o elettronica;
- essere di tipo “monouso”, oppure “multiuso” a seconda del fatto che sia nota o meno fin dall’emissione il trattamento IVA applicabilealla cessione / prestazione cui il buono dà diritto.
I criteri di distinzione delle due tipologie di buono sono i seguenti:
Buono-corrispettivo | Descrizione |
Monouso | Al momento dell’emissione è nota la disciplina applicabile ai fini IVA alla cessione / prestazione a cui lo stesso dà diritto (ad esempio, buono per acquisto di un capo di abbigliamento presso un determinato punto vendita). |
Multiuso | Al momento dell’emissione non è nota la disciplina applicabile ai fini IVA della cessione / prestazione a cui lo stesso dà diritto (ad esempio, buono per acquisto di beni in un minimercato). |
La differenza tra le due tipologie di buoni si riflette sull’individuazione del momento di effettuazione dell’operazione, in quanto, per i primi risulta “anticipata” al momento di emissione, mentre per i secondi si realizza all’atto dell’utilizzo del buono.
Ciò comporta che:
- con il buono monouso l’IVA è dovuta da parte dell’emittente già all’atto dell’emissione.
- con il buono multiuso, non essendo nota l’aliquota IVA dei beni oggetto di cessione, l’IVA è liquidata dall’emittente nel momento di utilizzo dello stesso a titolo di pagamento del corrispettivo.
Per una corretta gestione di tali fattispecie da parte degli esercenti si riportano i seguenti esempi di documenti commerciali:
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